Il corso discute il contributo della tradizione antropologica cinese alla disciplina e alla comprensione del mondo contemporaneo. Seguendo i processi di globalizzazione dal posizionamento in un centro emergente con una lunga storia di mescolamenti e fusioni, analizza come la Cina non solo articoli tradizione e modernità in termini originali, ma coniughi la propria modernità con altre tradizioni. Elaborando gli strumenti concettuali offerti dai padri fondatori degli anni Trenta, i lavori degli antropologi cinesi indagano le interazioni interculturali, gli scambi che hanno sempre caratterizzato ogni cultura e società. Mostrano che le montagne, i passi e le steppe, così come le pianure costiere e le isole, non sono mai state “isolate”. Al contrario, sono state attraversate da rotte commerciali e da grandi sovrapposizioni e fusioni. Molti lavori reinterpretano concetti come "società", "cultura", "nazione" in termini complessi. Usando angolazioni storiche, vedono la Cina come una mescolanza complessa di culture e civiltà. Riflettono su come l’unificazione del paese fu opera di dinastie “periferiche” come gli Yuan dalla Mongolia o i Qin dalla Manciuria. Indagano le modalità con cui il paese abbia orchestrato confucianesimo e taoismo a partire dall’età pre-assiale e successivamente abbia integrato Buddismo, Islam e Cristianesimo. Da questi punti di vista, l'antropologia cinese può interpretare le forze centrifughe e centripete che caratterizzano le realtà contemporanee. Vari autori definiscono la Cina tanto dai suoi confini, come dal suo centro, in termini polifonici e polimorfi. Individuano come la "Cina" sia costruita in una varietà di campi e circostanze sia interne, sia attraverso il mondo. Analizzano i flussi transnazionali di culture, persone, capitali e merci, la diffusione dei media o delle reti cellulari, gli accessi ad internet, i nuovi modelli di consumo e l’impatto del turismo. Contributi rilevanti provengono dallo studio degli investimenti cinesi all'estero e dalle ricerche sui processi di cooperazione internazionale, principalmente in Africa, sulla commercializzazione dei manufatti, sulla diffusione della medicina tradizionale o delle pratiche religiose. L’antropologia della Cina indaga la confusione dei confini fra città e campagna, i cambiamenti nelle comunità di villaggio, così come la complessa mescolanza di scenari agricoli, industriali e post-industriali, che caratterizzano le regioni urbane estese. Esamina i processi di urbanizzazione, nonché le minoranze urbanizzate. Alcuni studi investigano i nuovi spazi urbani come luoghi di collegamenti transnazionali, nonché la spazializzazione delle differenze socioeconomiche. Considerano la crescente polarizzazione tra ricchi e poveri, analizzando le dinamiche fra inclusione ed esclusione, la discriminazione e le emarginazioni, le condizioni dei gruppi meno potenti e le nuove forme di povertà urbana.