Oggi è stato ufficialmente inaugurato in Argentina il telescopio QUBIC (Q&U Bolometric Interferometer for Cosmology), uno strumento innovativo che osserverà il fondo cosmico a microonde, l’eco residua del Big Bang, da un sito desertico di quota (5000 m) sulle Ande, vicino a San Antonio de Los Cobres. QUBIC si concentrerà sulla misura del segnale causato dall'interazione delle onde gravitazionali primordiali con la radiazione elettromagnetica che permea l'universo.
Il progetto ha visto l’Italia protagonista, grazie ai contributi scientifici e tecnologici forniti dall’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e dalle Università degli Studi di Milano, Università di Milano-Bicocca, Università di Roma “Tor Vergata” e Sapienza Università di Roma. In particolare, Milano-Bicocca si è occupata della realizzazione delle ottiche e del sistema di otturatori che permette di variare la configurazione dell'interferometro del telescopio e di autocalibrarlo, di cui è stato responsabile il professor Mario Zannoni, docente dell'Ateneo e ricercatore della sezione INFN di Milano-Bicocca.
Il contributo italiano continuerà a essere fondamentale nelle fasi successive dell'esperimento. Lo strumento è ospitato in un criostato, realizzato nei laboratori della Sapienza e della Sezione di Roma dell’INFN, capace di raffreddare vicino allo zero assoluto tutto il sistema ottico dell’interferometro; lo stesso gruppo ha realizzato il sistema crio-meccanico che permette di misurare lo stato di polarizzazione della radiazione. Italiane sono anche altre componenti criogeniche, che lavorano a una temperatura inferiore a -270 °C, come le avanzatissime antenne corrugate che raccolgono la radiazione dal cielo, realizzate nei laboratori dell’Università e della Sezione INFN di Milano Statale.