Hi-tech ed economico, il nuovo materiale che “smaschera” le radiazioni

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Lunedì 01 Giugno 2020
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Prototipo rivelatore

Radiografie e tac più accurate e controlli ai confini nazionali più veloci, in caso di trasporto di materiale radioattivo. Così potrà essere impiegato l’innovativo scintillatore plastico a base di nanoparticelle di perovskite e molecole organiche, realizzato dall'Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e la start-up Glass to Power S.p.A.

Il lavoro pubblicato su Nature Nanotechnology con il titolo “Efficient, fast and reabsorption-free perovskite nanocrystal-based sensitized plastic scintillators” (DOI: 10.1038/s41565-020-0683-8) ha coinvolto tre team di ricerca dei dipartimenti di Scienza dei Materiali e di Fisica dell’Ateneo guidati da Sergio Brovelli, Mauro Fasoli e Luca Gironi, ricercatori anche presso la sezione di Milano-Bicocca dell’INFN.

Gli scienziati hanno realizzato un nuovo scintillatore plastico ibrido che combina nanoparticelle di perovskite con molecole organiche altamente emissive. Le nanoparticelle, che comprendono atomi pesanti, agiscono da antenne per le radiazioni e trasferiscono l’energia così raccolta alle molecole che la trasformano in luce in pochissimi nanosecondi, più velocemente dei sistemi convenzionali, ad una lunghezza d’onda che può propagarsi per lunghe distanze nel materiale. Questo meccanismo permette così di rivelare efficacemente e in modo molto rapido la radiazione, anche in dispositivi di grande volume.

a cura di Redazione Centrale, ultimo aggiornamento il 10/02/2021