L’interruttore molecolare: il materiale che respira a comando

Questo sito utilizza cookie tecnici, propri e di terze parti, per garantire la corretta navigazione e analizzare il traffico e, con il tuo consenso, cookie di profilazione e altri strumenti di tracciamento di terzi per mostrare video e misurare l'efficacia delle attività di comunicazione istituzionale. Puoi rifiutare i cookie non necessari e di profilazione cliccando su “Rifiuta tutti”. Puoi scegliere di acconsentirne l’utilizzo cliccando su “Accetta tutti” oppure puoi personalizzare le tue scelte cliccando su “Rivedi le tue scelte sui cookie”.
Lunedì 13 Luglio 2020
Immagine
logo unimib

Un interruttore molecolare può “respirare”, cioè assorbire anidride carbonica e rilasciarla in maniera controllata, per essere riutilizzata o trasformata in prodotti di più alto valore aggiunto: è questo il risultato di un innovativo progetto internazionale realizzato dal gruppo di ricercatori guidato da Angiolina Comotti, professore ordinario presso il dipartimento di Scienza dei materiali dell’Università di Milano-Bicocca (www.mater.unimib.it), in collaborazione con il team del professor Sander Wezenberg e del Premio Nobel Ben Feringa dell’Università di Groningen.

Il progetto di ricerca, pubblicato sulla rivista Nature Chemistry (DOI: https://doi.org/10.1038/s41557-020-0493-5), nasce con l’intento di realizzare materiali che siano in grado di rispondere ad un nostro stimolo per eseguire una determinata azione. Come un comune interruttore comporta l’accensione di un apparato e permette di comandarlo, così l’interruttore molecolare (sulla scala nanometrica) deve essere sensibile al nostro comando per avviare un’azione utile.

Nello specifico, l’interruttore molecolare progettato, è installato sul materiale di interesse e permette a quest’ultimo di caricarsi di CO2 a seguito dell’ordine ricevuto; di rilasciarla dopo un secondo comando. Il processo di rilascio di anidride carbonica è importante, altrimenti i materiali assorbenti si saturerebbero e non lavorerebbero ulteriormente.

a cura di Redazione Centrale, ultimo aggiornamento il 10/02/2021