Milano, 28 maggio 2008 - Nell'ambito delle iniziative per il Decennale della fondazione dell'Università di Milano Bicocca, organizzato da Giuseppe Orombelli, Professore emerito nell'Università di Milano-Bicocca e, tra l'altro, Vice-presidente della Commissione Scientifica per l'Antartide, del progetto Europeo EPICA e responsabile delle attività scientifiche presso la stazione italo-francese Concordia in Antartide, si è svolto un convegno per approfondire fatti accertati, insegnamenti del passato, ipotesi sul futuro sul cambiamento climatico ed i problemi ambientali.
Dopo il saluto del Prorettore, Prof. Susanna Mantovani, e l'introduzione di: Franco Foresta Martin, giornalista scientifico del Corriere della Sera, sono intervenuti Giuseppe Orombelli su "I cambiamenti climatici nel passato: una chiave per entrare nei segreti del clima", Sergio Castellari (INGV Bologna / IPCC) su 'Cambiamento climatico: basi scientifiche e fatti accertati', Riccardo Valentini (Università della Tuscia - CarboEurope - FAO) su 'Il ciclo del carbonio e gli ecosistemi terrestri', Wilfried Haeberli (Università di Zurigo - World Glacier Monitoring System- IPCC) ha parlato di 'Snow and ice in a warming world', mentre Marino Gatto (Politecnico di Milano - Società Italiana di Ecologia) si è soffermato su 'Impatti del cambiamento climatico su biodiversità ed ecosistemi', e Antonio Navarra (Centro EuroMediterraneo per i Cambiamenti Climatici) su 'Modelli climatici e scenari futuri per la regione mediterranea'. A conclusione dei lavori, via satellite, i partecipanti hanno potuto collegarsi in video-conferenza con la Stazione Italo-francese Concordia in Antartide.
"La perforazione - ha sostenuto il Prof. Orombelli - eseguita da EPICA DC in Antartide, profonda 3270 metri, ha consentito di avere la più lunga documentazione temporale fino ad oggi analizzata: 800 mila anni. Due sono i principali risultati acquisiti dagli studi sulle "carote" di ghiaccio polari. Nei ghiacci antartici sono stati identificati (fino ad ora) 8 cicli climatici principali asimmetrici, della durata ciascuno di circa 100 mila anni, caratterizzati da una lunga fase fredda glaciale e da una breve fase calda interglaciale. Questi cicli climatici sono imputati a cause iniziali astronomiche, cioè a variazioni periodiche dei caratteri dell'orbita terrestre, che regolano la distribuzione stagionale e latitudinale della energia solare sulla Terra. Negli ultimi quattro cicli la temperatura media annua sopra l'Antartide è variata da -10°C a + 4 °C rispetto al valore attuale, mentre nei cicli precedenti gli interglaciali sono stati più lunghi ma meno caldi di quello attuale. Negli ultimi 800 mila anni i gas ad effetto serra (CO2 e metano) sono costantemente variati con le variazioni di temperatura, sempre però nettamente inferiori a quelli attuali. In altre parole, ogni cambiamento della temperatura nel passato si è accompagnata ad una variazione dei gas-serra, che hanno quindi svolto un ruolo di amplificazione nei cambiamenti climatici. Mai, nel passato fino ad ora analizzato, sono stati raggiunti i valori attuali (2007) dei gas-serra (CO2: 384 ppmv; CH4: 1770 ppbv), prodotti in pochi secoli dall'attività umana, né mai si sono avute variazioni così repentine. Negli ultimi due secoli la CO2 è aumentata del 35%, il metano del 130 % e la maggior parte dell'aumento si è prodotta negli ultimi 50 anni".