Milano, 23 maggio 2008 - Hans Küng, uno dei teologi più importanti del nostro tempo, ha presentato a Milano, nel corso di un partecipato dibattito tenutosi presso l'Università degli Studi di Milano - Bicocca al quale sono intervenuti Gerardo Cunico (Università di Genova), Paolo Prodi (Università di Bologna), Giancarlo Bosetti (Reset e Sapienza - Università di Roma) e Marina Calloni (Università di Milano-Bicocca), l'autobiografia La mia battaglia per la libertà (Diabasis, 2008).
Partendo dal racconto della sua esperienza nella Chiesa cattolica, in modo particolare della partecipazione ai lavori del Concilio Vaticano II, Hans Küng ha sottolineato come nella Chiesa di oggi «in nome della priorità della fede viene soffocata la libertà».
Il teologo svizzero ha poi toccato alcuni aspetti che rappresentano, nella sua visione, una interruzione del percorso di modernizzazione della Chiesa avviato con il Concilio Vaticano II. In particolare, il celibato per i preti, la mancata estensione del sacerdozio alle donne e l'avversione alle politiche contraccettive anche di fronte a problemi drammatici come l'Aids e la fame nel mondo.
Secondo Küng, la democratizzazione della chiesa cattolica passa anche dalle modalità di designazione del papa che «dovrebbe essere eletto dal sinodo dei vescovi e non dai cardinali, espressione della curia romana».
Küng ha poi parlato del suo rapporto con Ratzinger, ricordando come fosse stato proprio lui a segnalare il futuro papa Benedetto XVI all'Università di Tubinga riconoscendone la bravura di teologo.
Infine, Hans Küng ha constatato l'assenza dalla conferenza della stampa cattolica fatta eccezione per il settimanale Tempi