Occupazione dei laureati, la crisi si fa sentire ma persiste la fiducia nella laurea e nell'Università

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Venerdì, 14 Maggio 2010

Milano, 14 maggio 2010 - Sono stati presentati presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca i dati del rapporto annuale 2009 sugli esiti occupazionali dei laureati 2008 a 12 mesi dalla laurea condotti dall’iniziativa interuniversitaria STELLA (Statistiche in TEma di Laureati e LAvoro) che raccoglie i dati di 12 Atenei italiani, dei quali 8 lombardi  (Università di Bergamo, Brescia, Insubria, Milano-Bicocca, Milano Statale, Pavia, IULM, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Pisa, Scuola superiore Sant’Anna, Università di Napoli Federico II e Palermo).

L’indagine occupazionale 2009 STELLA, coordinata dal punto di vista tecnico organizzativo dal Consorzio Interuniversitario CILEA, è stata svolta intervistando i laureati nell’anno solare 2008. La popolazione è costituita da 49.815 laureati nel nuovo ordinamento. Di questi, il 61,7% sono laureati che hanno conseguito il titolo in atenei lombardi.

Come prevedibile, questo rapporto STELLA evidenzia come l’occupazione dei laureati nell’anno 2008 risenta in misura significativa della crisi economica mondiale: tutti i dati di occupazione sono in diminuzione, tranne il reddito medio di chi ha trovato occupazione a tempo pieno (anche se è difficile valutare quale relazione ci sia tra salario medio proposto dalle diverse forme contrattuali e riduzione delle stesse: paradossalmente, la diminuzione di contratti a tempo indeterminato e anche determinato rispetto a forme contrattuali ancora meno stabili potrebbe aver aiutato a innalzare i salari che in qualche misura vanno a compensare proprio questa diminuita stabilità dell’occupazione).

Pur nel quadro generalmente negativo che risulta dal rapporto, si possono comunque trarre alcune indicazioni positive.

I laureati triennali si confermano una figura richiesta dal mercato del lavoro, che accoglie coloro che decidono di non proseguire gli studi con tassi di assorbimento oscillanti intorno al 70% e salari netti medi mensili (1.200 euro) addirittura superiori a quelli dei laureati specialistici/magistrali.

I tempi di ingresso nel mondo del lavoro sono di poco superiori ai 4 mesi, leggermente più brevi in Lombardia.

La percentuale di laureati triennali che prosegue negli studi universitari a tempo pieno sale al 45,7% (in Lombardia 39,2%). 

L’analisi, condotta ormai da quattro anni, sulle lauree specialistiche/magistrali conduce a risultati sempre più significativi perché riferiti a una popolazione ancora più numerosa di quella dello scorso anno, a testimonianza di una progressiva “andata a regime” di questo secondo livello di formazione universitaria. Pur in un quadro di globale rallentamento, il titolo di studio permette ancora un buon ingresso nel mondo del lavoro. Infatti quasi l’80% di laureati nella specialistica (l’82,4% dei laureati in atenei lombardi) a un anno dalla laurea si presenta sul mercato del lavoro e di questi lavora il 79,3% (per i laureati degli atenei lombardi l’83,3%).

Nota dolente è la retribuzione (1.127 euro mensili netti) che a un anno dalla laurea risulta addirittura mediamente inferiore a quella dei laureati triennali. 

Rispetto agli anni precedenti diminuisce invece la percentuale di laureati dei corsi a ciclo unico che si propongono sul mercato del lavoro (il 64,8%) anche se, a tale proposito, deve essere segnalata la situazione particolare legata a stagisti/tirocinanti. Questi ultimi, infatti, non percependo reddito, sono stati classificati come non forze lavoro, tuttavia, essendo di fatto impegnati, non hanno dichiarato ricerca di lavoro in corso. Considerando anche costoro la percentuale di laureati a ciclo unico che si propone sul mercato del lavoro sale al 71,3%.

Per coloro che si propongono sul mercato del lavoro, l’assorbimento è comunque buono: l’83,5%  con quasi il 90% a livello di atenei lombardi. La retribuzione per questi laureati a 12 mesi dalla laurea si posiziona intorno ai 1.234 euro mensili netti. 

Come già evidenziato negli scorsi anni, questa situazione varia naturalmente a seconda del gruppo disciplinare considerato: in alcuni settori, la laurea triennale è decisamente professionalizzante, e porta con maggiore facilità al posto di lavoro. In altri, viene invece considerata dalla maggioranza degli studenti una tappa intermedia, da completare con una laurea di secondo livello specialistica/magistrale. 

L’analisi sugli esiti occupazionali a 36 mesi STELLA, svolta nel corso del 2009 sui laureati del 2006, che comprende 9 atenei, di cui 6 lombardi, (Università di Bergamo, Brescia, Insubria, Milano-Bicocca, Milano Statale, Pavia, Università di Pisa, Scuola superiore Sant’Anna e Palermo) sembra infine confermare che, nel medio termine, la laurea risulta essere in ogni caso premiante.Nei due anni successivi alla prima rilevazione post laurea la quota di laureati occupati rispetto alla totalità di coloro che si propongono  sul mercato del lavoro passa, per le lauree triennali, dall’89,6% al 92%, per le specialistiche, dal 91,7% al 94,2% e per le lauree a ciclo unico aumenta di quasi 6 punti percentuali.La retribuzione lentamente cresce: a tre anni dalla laurea la retribuzione media per un laureato triennale è di circa 1.300 euro, per un laureato nella specialistica di 1.387 (a un anno dalla laurea era di circa 1.160 euro mensili per entrambi). 

«I dati di questa indagine – ha detto Marcello Fontanesi, rettore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e presidente del Consorzio CILEA – indicano che la crisi economica ha prodotto una leggera flessione nella domanda di giovani laureati da parte del mercato del lavoro. Ma dalla lettura complessiva dei numeri arrivano anche segnali incoraggianti: permane la fiducia che studenti e mercato ripongono nel percorso universitario come strada maestra per un accesso di qualità al lavoro. La situazione della Lombardia, inoltre, appare meno negativa rispetto al dato nazionale. Dall’indagine STELLA arrivano, però, anche indicazioni importanti per le università. È necessario aumentare gli sforzi per una azione di orientamento dei laureati più efficace per quanto riguarda le informazioni circa gli sbocchi professionali di ciascun corso di studio».

Alla presentazione dei dati sono intervenuti, fra gli altri, Alberto Meomartini, presidente di Assolombarda, Gianni Rossoni, assessore della Regione Lombardia all'Istruzione, Formazione e Lavoro e Marino Regini, prorettore per la Formazione post-laurea e l'internazionalizzazione dell’Università degli Studi di Milano.

Laureati 2008 a 12 mesi dalla laurea

Laureati 2008 STELLA Lombardia a 12 mesi dalla laurea

Laureati 2008 a 12 mesi dalla laurea

Laureati 2008 STELLA Lombardia a 12 mesi dalla laurea