Donne e tecnologia, oltre il 70 per cento sottolinea la fatica ad avere un riconoscimento economico

Giovedì 18 Aprile 2024
Emerge dall'indagine presentata oggi a Milano-Bicocca nel corso dell'evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro”
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Steam

Le professioniste? Preparate, dedite al lavoro anche in termini orari, ma la maggior parte di loro fatica a ottenere un riconoscimento salariale e di carriera: questo l’identikit delle professioniste dell'ambito tecnologico che emerge dallo studio “Donne e Tecnologia: un’indagine quali-quantitativa” condotto in collaborazione sinergica tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, tramite il Comitato Unico di Garanzia (CUG), e Women&Tech® ETS - Associazione Donne e Tecnologie. Oltre il 71% delle intervistate afferma, infatti, di avere percepito o esperito un trattamento salariale diverso rispetto ai colleghi uomini e l’11,4 per cento preferisce non rispondere

I dati
I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi a Milano-Bicocca, durante l’evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro al quale sono intervenute Alessia Cappello (Assessora sviluppo economico e politiche del lavoro, Comune di Milano), Maria Grazia Riva (Pro-Rettrice all’Orientamento, alle Politiche di genere e Pari opportunità), Patrizia Steca (presidente CUG di Milano-Bicocca) e Silvia Penati (professoressa di Fisica e componente del Comitato Pari Opportunità). Tra le ospiti della mattinata, Amalia Ercoli Finzi (professoressa emerita del Politecnico di Milano), Elvina Finzi (dirigente Essilor Luxottica), insieme a Gianna Martinengo (Presidente dell’Associazione Women&Tech® ETS).

La ricerca - realizzata attraverso la somministrazione di un questionario online sulla piattaforma Qualtrics nel periodo novembre-dicembre 2023 - ha coinvolto quasi 200 professioniste delle aziende associate a Women&Tech® ETS che lavorano in realtà professionali “ad alta intensità lavorativa” - in prevalenza (70 per cento) impiegate nel Settore Tech, Software e Internet - di età tra i 30 e 45 anni (nel 46,9 per cento) e laureate (62 per cento). In particolare, il 30 per cento è in possesso di un titolo di studio in discipline STEM e il 24,6 per cento ha conseguito uno o più master. 

Dal punto di vista dell’onere lavorativo medio giornaliero, il 39,7 per cento delle partecipanti dichiara un impegno pari a 9h50’, al quale si aggiungono straordinari e trasferte. Oltre la metà di loro (53 per cento) si dichiara madre, il 20 per cento genitore single.

Per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa, il 41,8 per cento si dichiara abbastanza soddisfatta del proprio lavoro, il 28,9 soddisfatta e il 12 per cento molto soddisfatta. 

Dal campione emerge poi come lavoratrici madri full-time e madri single esprimano maggiori difficoltà nel conciliare e armonizzare diverse sfere di vita e dichiarino maggiore fatica a godere di tempo libero. Significativo il fatto che la quota di lavoratrici “a orario ridotto” presente all’interno del campione (10 per cento) sia composta per il 90,5 per cento da donne madri e che in questo gruppo non si registri la presenza di donne che ricoprono ruoli apicali. 

Oltra alla già citata diffusa percezione di ineguaglianze a livello salariale, il 51,4 per cento dichiara che “spesso“  o “sempre” sia successo di percepire maggiori difficoltà, rispetto ai colleghi uomini, nell’ottenere credibilità e riconoscimento. E, anche se il 37 per cento del campione dichiara una progressione di carriera negli ultimi 5 anni, il 19,5 per cento ritiene che il suo genere abbia “spesso” giocato un ruolo negativo.

 

a cura di Redazione Centrale, ultimo aggiornamento il 18/04/2024