Ghiacciai contaminati dalle attività umane

Martedì 21 Aprile 2020
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ghiaccio

Sulla superficie dei ghiacciai si registrano livelli di radioattività anomali: è quanto emerge dai rilievi effettuati da un gruppo internazionale di ricercatori presso i ghiacciai alpini dei Forni, in Italia, e del Morteratsch, in Svizzera. Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista “The Cryosphere”,  ha analizzato la crioconite, sedimento scuro che si accumula sulla superficie dei ghiacciai durante la stagione estiva.  Tale sostanza presenta un livello di radioattività più elevato di quanto ci si aspetterebbe di trovare in un ambiente incontaminato come quello dei ghiacciai di alta montagna.

Le misure di radioattività sono state effettuate in gran parte all’Università di Milano-Bicocca, presso il laboratorio di radioattività del Dipartimento di Fisica in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Ambientali e della Terra. Hanno inoltre partecipato allo studio l’Istituito Nazionale di Fisica Nucleare, l’Università di Genova, l’Università Statale di Milano, l’Università di Pavia e altri istituti di ricerca polacchi e inglesi. 

Per la prima volta, queste evidenze sono state messe a confronto con i dati provenienti da ghiacciai situati in altri contesti geografici, quali l’arcipelago artico delle Svalbard o i ghiacciai del Caucaso. Dal confronto è emerso che l’accumulo di radioattività nella crioconite è un processo comune a tutti i ghiacciai, indipendentemente dal contesto geografico analizzato. Ciò che cambia, a seconda dell'area geografica, è soltanto la composizione radiologica della crioconite.

a cura di Redazione Centrale, ultimo aggiornamento il 10/02/2021