Secondo i dati che emergono da uno studio congiunto di Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Università di Milano-Bicocca, le disuguaglianze dei redditi italiani sono cresciute a favore dell’1% più ricco che, in proporzione, paga meno tasse rispetto al restante 99% dei contribuenti.
« Ciò che desta preoccupazione è il trend in diminuzione della quota di reddito detenuta dalle fasce di reddito meno abbienti. A differenza della situazione in Francia, dove le fasce più deboli hanno visto un modesto aumento della loro quota di reddito – dichiara Alessandro Santoro, autore dello studio e pro-rettore al Bilancio dell'Università di Milano-Bicocca - in Italia si osserva l'opposto, con le fasce più povere che diventano sempre più svantaggiate».
Questo studio, che si basa su diverse fonti di dati come dichiarazioni dei redditi, indagini campionarie di Istat e Banca d'Italia e altre, mostra che il 50% più povero degli italiani maggiorenni detiene meno del 17% del reddito nazionale e vive con meno di 13 mila euro all’anno. All’interno del 50% più povero, ad essere più colpiti sono giovani tra i 18 e i 35 anni, che hanno perso circa il 42% del loro reddito.