Uno studio coordinato da Milano-Bicocca conferma il ruolo del pupillometro nella prognosi di pazienti con lesioni cerebrali acute

Mercoledì 25 Ottobre 2023
Pubblicato sulla rivista Lancet Neurology
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Una pupilla

Uno studio coordinato dall’Università di Milano-Bicocca e pubblicato sulla rivista Lancet Neurology ha confermato che la pupillometria automatizzata ha un valore significativo nella prognosi di pazienti con lesioni cerebrali acute.
Una delle prime valutazioni che il medico fa su un paziente in stato di incoscienza è controllare come reagiscano alla luce le sue pupille. Una reattività pupillare anomala o assente può essere infatti il segnale di un'emergenza neurologica, dato che ci dà informazioni sulla funzionalità delle vie profonde del tronco encefalico. Se fino a qualche tempo si procedeva con una lampadina tascabile, negli ultimi anni ha fatto il suo esordio il pupillometro, che consente una misurazione più oggettiva e affidabile (ad adottarlo per la prima volta in Italia è stato, nel 2015, il reparto di NeuroRianimazione dell’Ospedale San Gerardo di Monza). 

Lo studio - denominato ORANGE, Outcome Prediction of Acute Brain Injury Using the Neurological Pupil Index - ha coinvolto 514 pazienti in 13 ospedali di otto Paesi tra Europa e Stati Uniti, tra cui proprio la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, ed è stato intrapreso per chiarire l'associazione tra le valutazioni della pupilla nei primi sette giorni di ricovero e l’esito neurologico a sei mesi. La pupillometria quantitativa ha consentito di standardizzare la valutazione delle anomalie e di tenere traccia di sottili cambiamenti nel tempo che potrebbero fornire un allarme precoce di lesioni evolutive potenzialmente catastrofiche. 

a cura di Redazione Centrale, ultimo aggiornamento il 25/10/2023