Anche le tartarughe sono in grado di formare gerarchie sociali ed è così che competono per il cibo, per il partner e per il territorio. A dimostrarlo uno studio dei ricercatori dell’Unità per la Conservazione della Biodiversità del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università di Milano-Bicocca.
Le ricerche hanno riguardato lo studio del comportamento di alcuni esemplari di tartaruga palustre europea (Emys orbicularis galloitalica), i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Animals (https://doi.org/10.3390/ani10091510).
Le tartarughe sono state studiate durante la fase di allevamento in condizioni controllate (headstarting), attuata per ridurne drasticamente la mortalità post-natale in natura, nell’ambito di un progetto di reintroduzione della specie nel Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (Lecco), dopo la sua estinzione locale avvenuta presumibilmente circa un secolo fa.
I ricercatori hanno osservato l’insorgere di diversi comportamenti sociali tra le giovani tartarughe. Durante la somministrazione di cibo, gli studiosi hanno registrato tentativi di morso sia alla testa sia alla coda e anche delle simulazioni di monta, che negli animali non ancora maturi sessualmente assume un significato diverso da quello riproduttivo.