Tramite la luce si potranno potenziare i computer ottici e le memorie di dati

Venerdì 19 Gennaio 2018
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campi magnetici

Usare la luce, al posto dei consueti metodi di scrittura elettrici e magnetici, permetterà di potenziare i computer ottici e le memorie di dati.

L’inserimento di pochi atomi di argento – elemento di per sé non magnetico – induce un forte comportamento magnetico nelle nanoparticelle di un materiale semiconduttore quando queste vengono illuminate. Il magnetismo attivato dalla luce, persistente nel tempo e rilevabile otticamente, può diventare l’elemento di base dei dispositivi di immagazzinamento dei dati di nuova generazione.

La ricerca è stata realizzata dal team guidato da Sergio Brovelli docente di Fisica sperimentale presso il dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con il gruppo del professor Jiatao Zhang dell’Istituto di Tecnologia di Pechino in Cina, la professoressa Margherita Zavelani Rossi del Politecnico di Milano e il dottor Scott A. Crooker del laboratorio nazionale di Campi magnetici elevati (HMFNL) di Los Alamos (USA).

Gli scienziati hanno utilizzato il drogaggio, una tecnica che consiste nell’inserimento controllato di pochi atomi di un materiale ospite all’interno di un reticolo cristallino di un materiale semiconduttore per controllarne le proprietà elettroniche e magnetiche. Questa metodologia viene comunemente sfruttata per il funzionamento di gran parte della nostra tecnologia elettronica e microelettronica: dalle celle solari ai computer, passando per gli smartphone.

Per maggiori informazioni leggi il comunicato stampa.

a cura di Redazione Centrale, ultimo aggiornamento il 19/01/2018