Milano, 15 settembre 2010 - I bambini intorno ai tre anni tendono ad avere un atteggiamento più egoista nelle relazioni di tipo economico con i propri coetanei o con gli adulti, mentre tra i sei e gli otto anni tende a prevalere un atteggiamento più cooperativo ed egualitario.
Questi risultati sono contenuti in una ricercha (Fairness and intentionality in children’s decision-making, autori Ilaria Castelli, Davide Massaro, Antonella Marchetti dell’Università Cattolica e Alan G. Sanfey dell’University of Arizona) pubblicata sul numero in uscita della International Review of Economics (Springer) diretta dal professor Pier Luigi Porta del dipartimento di Economia Politica dell’Università di Milano-Bicocca.
La ricerca economica sui bambini e gli adolescenti sta acquistando sempre più importanza e attenzione fra gli economisti, in particolare fra gli economisti comportamentali.
Lo studio di Castelli, Massaro, Sanfey e Marchetti è stato condotto su un campione di 177 bambini e bambine del Nord Italia tra i cinque e i dieci anni, ai quali sono state fatte compiere delle scelte in un contesto di relazione negoziale con altri bambini e adulti.
Il primo test è consistito nella verifica della disponibilità a dividere in modo equo con un partner il premio di una gara. Ogni bambino ha giocato 10 partite avendo come partner, alternativamente, un altro bambino della stessa età o una roulette, entrambi raffigurati su una scheda. I bambini avevano a disposizione 10 gettoni convertiti in caramelle o adesivi e sono stati informati che il partner avrebbe proposto come dividere i dieci gettoni. Al bambino è stato chiesto di esprimere la propria accettazione o rifiuto dell'offerta sullo stesso foglio raffigurante il proponente el'offerta. Le proposte di divisione dei gettoni partivano da un'offerta equa e procedevano verso proposte sempre più ingiuste (5-5, 6-4, 7-3, 8-2, 9-1).Nel secondo test ai bambini è stata raccontata una storia (con il supporto di raffigurazioni) nella quale due ipotetici personaggi (Maria e Gianni) stanno giocando in una stanza. Gianni nasconde, non visto da Maria, il giocattolo e ai bambini è stato chiesto completare la storia indicando dove maria avrebbe dovuto cercare il giocattolo.I risultati dei test confermano la teoria già sostenuta dagli economisti comportamentali i quali ritengono che la capacità di attuare comportamenti egualitari non è innata ma evolve con l’età.
«Tra gli economisti – spiega Luigino Bruni, profesore associato di Economia e Filosofia nel dipartimento di Economia Politica dell’Università di Milano-Bicocca (curatore,insieme a Vittorio Pelligra dell'Università di Cagliari, del simposio Economic Child), dove un team di studiosi segue da alcuni anni questa linea di ricerca – l’interesse per i comportamenti dei bambini è diventato oggetto di studio per tre motivi. In primo luogo perché la conoscenza dei comportamenti in generale è sempre più importante nello studio e nella sperimentazione dei modelli economici. In secondo luogo perché bambini e adolescenti sono diventati decisori economici e influenzano le scelte delle proprie famiglie. Una terza ragione si riferisce al fatto che la comprensione dello sviluppo e dell'evoluzione dei comportamenti pro-sociali nei bambini può aiutare nella definizione delle politiche e degli interventi in materia di istruzione, che possono contribuire a prevenire i conflitti generati da atteggiamenti eccessivamente opportunistici».