Marta Cartabia torna in cattedra per la Martini Lecture Bicocca

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Venerdì, 16 Ottobre 2020

«Il carcere è una di quelle realtà che attende di essere visitata, per quella inspiegabile potenza dei rapporti che ivi si instaurano, che costringono a parlarsi con verità. Il dramma del carcere non tollera formalità e finzioni, non sopporta discorsi di circostanza o richiami superficiali a buoni sentimenti. Visitare un carcere è una esperienza esigente: chiede una partecipazione integrale, di tutta la persona, con la sua professionalità e la sua umanità». 

Con queste parole Marta Cartabia, presidente emerita della Corte costituzionale, ha aperto questa mattina la lecture dal titolo “Riconoscimento e riconciliazione” dell’Università di Milano-Bicocca, in occasione della seconda edizione della Martini Lecture Bicocca, una lettura attualizzata del magistero del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002.

L’intervento della professoressa Cartabia è stato preceduto dai saluti di Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, dall’introduzione di Padre Carlo Casalone SJ, presidente della fondazione Carlo Maria Martini. L’evento è stato coordinato da Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. 

Protagonista della mattinata, anche il professor Adolfo Ceretti, docente di Criminologia dell’Università di Milano-Bicocca, con un discorso dal titolo: “Carlo Maria Martini. Pensare pensieri non-pensati e loro destino”.     

I testi degli interventi sono raccolti nel primo volume della collana Martini Lecture dal titolo “Un’altra storia inizia qui. La giustizia come ricomposizione”, pubblicato dall'editore Bompiani. 

I relatori
Marta Cartabia è professore ordinario di Diritto costituzionale. È stata nominata giudice della Corte costituzionale nel 2011. È stata eletta vicepresidente nel 2014 e nel dicembre 2019 è diventata la prima presidente donna della Corte costituzionale nella storia d’Italia, fino al 13 settembre 2020.    

Adolfo Ceretti è professore ordinario di Criminologia nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. È segretario generale del Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa sociale e coordinatore scientifico del Centro per la Giustizia Riparativa e per la Mediazione del Comune di Milano. Ha da poco pubblicato l’autobiografia professionale “Il diavolo mi accarezza i capelli. Memorie di un criminologo” (Il Saggiatore).