Monza e Brianza, le imprese puntano sul mercato estero per fronteggiare la crisi

Lunedì, 10 Febbraio 2014

Milano, 10 febbraio 2014 – Le imprese brianzole, nel 2014, puntano sul mercato estero per fronteggiare la crisi. È quanto emerge dal terzo rapporto “Osservatorio impresa Monza e Brianza 2013”, realizzato dal CRIET, Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio dell’Università di Milano-Bicocca, da Confindustria Monza e Brianza  e da BNL Gruppo Paribas, su un campione di quasi 900 imprese, tutte associate a Confindustria Monza e Brianza. I risultati della ricerca sono stati presentati questa mattina presso la sede di Confindustria Monza e Brianza (scarica il report).

«La propensione all’ internazionalizzare anche nei prossimi dodici mesi è significativa: ben il 41 per cento dice sì all’estero, contro il 29 per cento del 2012 – spiega Angelo Di Gregorio, docente di Economia e gestione dell’Impresa dell’Università di Milano Bicocca e direttore del CRIET - Tra i mercati di sbocco, accanto all’Europa, spuntano nuovi Paesi, come il Brasile e il Canada».

Dalla ricerca emerge che le aziende brianzole operano nei Paesi BRICS (19 per cento), ma non solo: in forte aumento rispetto al 2012 ci sono Usa, Canada e Messico (16 per cento contro il 5 per cento del 2012), Europa dell’Est (15 per cento contro il 7 per cento del 2012) e Paesi Arabi (13 per cento contro il 10 per cento del 2012). Nei confronti dell’Europa si registra invece un notevole calo di interesse: -24 per cento i mercati europei rispetto al 2012.

«Le aziende brianzole – aggiunge Laura Gavinelli, Project Leader dell’ Osservatorio MB – puntano sui mercati internazionali, sia per soddisfare il mercato estero sia per via del calo nella domanda nazionale. I vantaggi che ne conseguono sono l’acquisizione di nuovi clienti esteri, il miglioramento dell’immagine aziendale e l’aumento dei profitti. Ma non mancano le difficoltà: i limiti dimensionali delle aziende, il rendere riconoscibile il proprio brand e gli ostacoli doganali».

«Dalla ricerca – afferma  Gabriella Meroni, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Monza e Brianza - emergono due grandi temi: l'internazionalizzazione e l'accesso al credito. Il primo è tra i punti di forza delle imprese della Brianza, le quali, nonostante la crisi, hanno saputo innovare processi e prodotti ed essere competitive sui mercati esteri. La difficoltà di accesso al credito e dei rapporti tra banche e imprese sono note da tempo. Confindustria MB è al fianco delle aziende attraverso un percorso di formazione mirato a rendere più efficace e paritario il dialogo con le banche. Questo significa condividere un percorso comune, teso a ritrovare crescita e sviluppo».

Per quanto riguarda l’accesso al credito, la situazione per il 47 per cento delle aziende è più negativa rispetto al 2012. «La motivazione del giudizio principalmente negativo – spiega Laura Gavinelli - è da ricondursi sia alla crisi economica finanziaria in corso sia alle difficoltà riscontrate nell’interfacciarsi con gli istituti creditizi. Circa la crisi, i suoi effetti si registrano in modo consistente ella maggiore rigidità nell’erogare credito, nell’aumento di richieste di garanzia, nelle peggiori condizioni a seguito degli accordi di Basilea e nell’aumento dei tassi di interesse passivi. Sul fronte delle difficoltà riscontrate nell’ottenere credito, si confermano i requisiti di accesso troppo rigidi, una bassa propensione delle banche a condividere progetti industriali e la difficoltà nel recepire la complessa normativa nazionale. Tutti denunciano una di forte sofferenza, ma anche la volontà di reagire».

Il panel e gli strumenti di indagine   Lo strumento di ricerca è stato un questionario somministrato per via telematica alle 886 imprese associate a Confindustria Monza e Brianza. I dati sono stati raccolti in modalità CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), alla quale si è affiancata un’imponente attività di recall telefonico e di tutorship telefonica individuale.