Milano, 31 gennaio 2011 - È stato inaugurato oggi, alla presenza del prorettore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Susanna Mantovani e del sindaco di Cinisello Balsamo, Daniela Gasparini, il primo corso pilota transnazionale e interculturale Salute Globale e Sviluppo.
Dodici studenti di quattro Università dell’America Latina, da questa mattina e fino al 25 febbraio, saranno in Italia per partecipare, insieme a nove colleghi italiani, al primo corso transazionale e interculturale interamente dedicato alla salute globale.
Il corso, il primo di questo tipo, è stato attivato dal’Università degli Studi di Milano-Bicocca per formare esperti del settore. Come dimostrano le pandemie che si sono sviluppate negli ultimi anni (HIV/AIDS), la salute globale è infatti diventata prioritaria per la politica estera, per le strategie sanitarie nazionali, per le partnership di sviluppo e per i beni pubblici globali.
Il corsoI ventuno partecipanti al corso arrivano, oltre che da diverse regioni italiane, dall’Argentina, dal Cile, da Cuba, dal Nicaragua, e hanno una formazione medica, pedagogica, economica e sociologica. Fitto il programma delle lezioni frontali: gli argomenti spaziano dal diritto alla salute al sistema degli aiuti, dalla giustizia sanitaria globale all’informatizzazione dei servizi sanitari, dalla disuguaglianze nell'accesso alle cure sanitarie alla situazione della sanità in America latina. Proprio perché la salute globale è un’area di studio e di ricerca interdisciplinare, verranno esaminate le strutture, le politiche, le strategie e gli approcci manageriali sia nel pubblico sia nel privato (profit e non profit), così come il loro ruolo nella governance della salute globale e nel determinare la trasformazione dei sistemi di salute e l'accesso della popolazione ai servizi sanitari, nel più ampio contesto delle politiche di sviluppo e di cooperazione internazionale.
«La salute globale, che è un'area emergente di studi interdisciplinari e di ricerca scientifica, esamina gli effetti dell'accelerazione del processo di globalizzazione sulla salute riconosciuta come diritto umano fondamentale, richiede oggi competenze multidisciplinari sia per le politiche sia per la gestione – spiega Alberto Giasanti, responsabile del Progetto e docente di Sociologia giuridica -. Ne esamina le determinanti sociali, economiche, politiche, culturali e demografiche come anche le risposte internazionali e transnazionali date sul piano strategico ed operativo dalla molteplicità degli attori pubblici e privati coinvolti. Affronta l'interazione di quei processi e di quelle risposte con i sistemi socio-sanitari nazionali e locali in relazione a obiettivi concreti di giustizia sociale e di equità».
Il Corso, che rientra nel progetto “Formazione in policy-making e management per la salute globale”, finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Promuovere la formazione di capitale umano d’eccellenza”, fa riferimento al Network transnazionale e interculturale che si è costituito tra l’Università degli studi di Milano–Bicocca, l’ Università Bocconi di Milano, l’Universidad de Sancti Spiritus (Cuba), l’Universidad General Sarmiento (Argentina), l’UNAN di Managua (Nicaragua) e l’Universidade Federal do Parà (Brasile) a cui si aggiungeranno la Facultad LatinoAmericana de Ciencias Sociales (FLACSO, sede Argentina), l’Universidad de Buenos Aires (UBA) e l’ Universidad de Chile, per promuovere la Salute globale.
Salute globale, i finanziamenti per la ricerca e l’innovazioneCresce nel mondo l’interesse per la salute globale. Dal 1986 i finanziamenti per la ricerca in questo campo sono aumentati di quasi cinque volte, fino a raggiungere i 160 miliardi di euro all’anno, globalmente. La maggior parte di questi fondi arrivano dal settore privato for-profit (51%) e per la parte restante dal settore pubblico (41%) e privato not-for-profit (8%). Contemporaneamente, la crescita di risorse in questo settore è stata accompagnata da un aumento di interesse mostrato da alcuni influenti nuovi attori: filantropici, partnership pubblico-private, e partnership per lo sviluppo di prodotti e farmaci sanitari.
«Nel campo dell’educazione e della ricerca questi sviluppi hanno portato ad un aumento del numero di corsi di formazione offerti a diversi livelli: a partire da singoli corsi, pre-laurea e workshop, fino a master, specializzazioni e dottorati – spiega Eduardo Missoni, responsabile del corso e Docente di Salute Globale presso la SDA-Bocconi e l’Università Bicocca-. Globalmente, circa 2420 scuole di medicina, 467 scuole o dipartimenti di sanità pubblica ed un numero sconosciuto di scuole infermieristiche, producono ogni anno più di un milione di nuovi medici, infermieri, ostetriche, e professionisti di sanità pubblica. Per mostrare la crescita positiva anche in termini finanziari, basti pensare che nel 1999, i finanziamenti della Gates Foundation diretti alle Università e Centri di ricerca per la salute globale ammontavano a 64.19 milioni di dollari, mentre 10 anni dopo, nel 2008, a 564.60 milioni».
Per quanto riguarda la situazione Italiana, una recente mappatura delle nostre facoltà di medicina promossa dalla Rete Italiana per l’Insegnamento della Salute Globale (RIISG) ha mostrato come corsi in questi temi (fra 6 e 20 ore per corso) siano presenti solo in undici università. Lo sviluppo di corsi in facoltà non mediche risulta, come anche a livello internazionale, ancora sottosviluppato rispetto alle sue potenzialità e alla rilevanza della salute globale come priorità nell’agenda politica internazionale.In questo senso alcune eccezioni importanti sono rappresentate da iniziative che hanno combinato la salute globale con altre discipline come le scienze sociali e politiche.«La prima iniziativa in Italia di questo tipo, nata nel 2001 e tutt’oggi attiva – continua Missoni -, è stata il corso in “Politiche globali per la salute” all’interno della specializzazione in Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali (PROGEST) presso l’Università Bicocca di Milano. Sempre a Milano, presso l’Università Bocconi (SDA), è attivo un Master post-laurea in “International Healthcare Management Economics and Policy” (MIHMEP) con una specializzazione in Global Health and Development».