Pubblicati i risultati dello studio Neuro-COVID Italy sulle complicanze neurologiche di COVID-19

Lunedì 24 Luglio 2023
Il progetto è stato coordinato dal professor Carlo Ferrarese, direttore della Clinica Neurologica di Milano-Bicocca presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza
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I risultati dello studio Neuro-COVID Italy, promosso dalla Società Italiana di Neurologia (SIN), sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Neurology

Lo studio, che ha coinvolto 38 unità operative di Neurologia in Italia e nella Repubblica di San Marino, è stato coordinato dal Prof. Carlo Ferrarese, direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Milano-Bicocca presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza. Ideato dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e di Milano-Bicocca, è stato presentato al Comitato Etico di Auxologico IRCCS a Milano il 26 Marzo 2020, ed è durato per un periodo di 70 settimane, da Marzo 2020 fino a Giugno 2021, con un successivo follow-up fino a Dicembre 2021.

Dallo studio è emerso che i disturbi neurologici sono diventati gradualmente meno frequenti a ogni successiva ondata pandemica, passando da circa l’8 per cento della prima ondata a circa il 3 per cento della terza ondata. Questo indipendentemente dalla severità respiratoria del virus e prima dell’arrivo dei vaccini. La ragione più probabile di questa riduzione sembra quindi legata alle varianti stesse del virus. Con la variante Omicron e l’uso dei vaccini, la situazione è andata ulteriormente migliorando e i disturbi neuro-COVID sono ora diventati molto rari.

Quanto ai tempi di recupero, in oltre il 60 per cento dei pazienti c’è stato una risoluzione completa dei sintomi neurologici oppure la persistenza di sintomi lievi, che non impediscono le attività della vita quotidiana. Tuttavia, in circa il 30 per cento dei pazienti, i sintomi neurologici sono durati oltre i 6 mesi dall’infezione. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda i pazienti con ictus associato all’infezione da COVID; ma anche per i disturbi cognitivi, della concentrazione e della memoria, la risoluzione dei sintomi è stata molto più lenta rispetto ad altre condizioni neurologiche, tanto da rientrare in quella che è stata chiamata sindrome long-COVID. 

 

 

 

 

 

a cura di Redazione Centrale, ultimo aggiornamento il 24/07/2023