Milano-Bicocca lancia il Corso Executive di Alta Formazione dedicato alla Professione dell'Agente Sportivo

Approfondiamo il tema con la direttrice Tiziana Vettor, professoressa di Diritto del lavoro dell’Università di Milano-Bicocca.

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Piazza U6

Milano-Bicocca lancia la prima edizione del Corso Executive di Alta Formazione dedicato alla Professione dell’Agente SportivoPer accedere a questa professione sono richieste specifiche competenze e il superamento di un esame di abilitazione presso il CONI.
Il Corso Executive organizzato dall’Ateneo mira proprio a fornire ai partecipanti la preparazione utile e necessaria per sostenere e superare la prova d’esame del CONI.

Approfondiamo il tema con la direttrice del corso executive, Tiziana Vettor, professoressa di Diritto del lavoro dell’Università di Milano-Bicocca.

Chi è l’agente sportivo?
Si tratta di una figura che è sempre più rilevante nel mercato del lavoro sportivo. In particolare, l’agente sportivo, o come veniva denominato un tempo, procuratore sportivo, viene identificato nel soggetto che agisce al fianco dei protagonisti del mondo dello sport nella fase di stipulazione di contratti; nello specifico questi assiste l’atleta e la società durante le trattative e la sottoscrizione dei contratti di lavoro tra le stesse parti e presta inoltre assistenza per la stipulazione dei contratti di trasferimento.

Cosa è necessario per fare l’agente sportivo?
Occorre anzitutto avere passione per lo sport, che si esprime, ad esempio, nel saper cogliere le caratteristiche dell’atleta per poi valorizzarle in fase di negoziazione con la società sportiva. Sono poi richieste specifiche competenze giuridiche, che vengono valutate in sede di esame di abilitazione da parte del CONI. Il superamento dell’esame abilitativo costituisce requisito necessario per l’iscrizione al Registro Nazionale degli Agenti Sportivi e il conseguente esercizio della professione dell’agente sportivo.

Com’è nato e in cosa consiste il corso executive organizzato da Milano-Bicocca?

L’aspirante agente sportivo deve avere una comprovata preparazione che si ottiene, in base a quanto stabilito dal CONI, mediante la partecipazione ad alcune attività formative che possono essere svolte da specifici soggetti, che abbiano già erogato un’attività di insegnamento attinente alle tematiche del piano di studi dell’agente sportivo. E’ questo il caso dell’Università di Milano-Bicocca che, unica fra gli Atenei italiani, propone da quasi dieci anni, sempre sotto la mia direzione, un master in Diritto Sportivo con una specifica focalizzazione sui rapporti di lavoro nello sport. Quanto al corso executive, il suo scopo consiste nel fornire gli strumenti necessari per sostenere l’esame del CONI alla professione dell’agente sportivo, mediante una formazione completa e specialistica che viene testata attraverso lo svolgimento di esercitazioni intermedie e la simulazione dell’esame abilitativo.

Quali sono gli sbocchi professionali per chi diventa agente sportivo?
La figura dell’agente sportivo ha assunto un ruolo di grande importanza a far tempo dalla l. n. 91 del 1981 in materia di prestazione di lavoro sportivo professionistico. Tuttavia, a seguito della Riforma dello Sport, alla cui redazione ho partecipato in qualità di esperta del Ministro per le politiche giovanili e lo sport, l’agente sportivo dal 1° gennaio 2023 potrà svolgere la sua attività senza distinzione tra professionismo e dilettantismo. Detto in altre parole, se oggi l’agente sportivo può ricevere mandato dalle società e dagli atleti nei settori professionistici (calcio, pallacanestro, ciclismo e golf) questo soggetto in prospettiva potrà operare in un ambito lavorativo molto più vasto, che include l’insieme delle Federazioni sportive riconosciute dal CONI e dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP). Si pensi, ad esempio, alla pallavolo, dove di fatto operavano, e operano, figure affini a quella dell’agente sportivo calcistico. Infatti, la recente Riforma dello Sport ha inteso normare prassi consolidate come quella appena citata in un’ottica di trasparenza e di professionalizzazione dell’agente sportivo anche nell’ambito del dilettantismo, sinora escluso. A ciò si aggiunga che, sempre a seguito della Riforma dello Sport, la professione dell’agente sportivo potrà essere esercitata non solamente nei confronti dell’atleta ma di tutte le figure di lavoratore sportivo, fra le quali rientra, ad esempio, quella dell’allenatore al momento non prevista.

 

Il corso è aperto a chi è in possesso di una laurea triennale, magistrale o del vecchio ordinamento ed è consentita l'iscrizione anche alle persone in possesso del diploma di istruzione secondaria  di secondo grado o di titolo equipollente. Il termine per iscriversi scade l'8 novembre.