Scienza e Tecnologia sfidano la complessità biologica

Il 24 gennaio il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze presenta il progetto CHRONOS

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Forme circolari
Il 24 gennaio il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca organizza l’evento Scienza e Tecnologia sfidano la complessità biologica che prevede, oltra alla presentazione del progetto CHRONOS, una serie di interventi e una tavola rotonda.
 
Approfondiamo il tema, attualissimo, del rapporto tra innovazione scientifica e la comprensione della complessità dei sistemi biologici con il prof. Marco Vanoni, responsabile scientifico del progetto CHRONOS - CHRonical multifactorial disorders explored by NOvel integrated Strategies.
 
Prof. Vanoni, con quale obiettivo nasce CHRONOS? 
Il progetto di Eccellenza CHRONOS del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze affronta sotto il profilo della ricerca pre-clinica, della didattica e della terza missione lo studio dei meccanismi alla base delle malattie croniche multifattoriali (tumori e malattie neurodegenerative) e del processo di invecchiamento.
Il progetto finanzia ricerche innovative, attività didattiche di alta formazione, la realizzazione di infrastrutture ed il reclutamento di personale qualificato. Un approccio innovativo, che oltre a tener conto dei fattori intrinseci, legati alla genetica ed alla fisiologia degli individui, analizza anche i fattori estrinseci come la nutrizione, lo stile di vita e l'ambiente.
 
Una visione interdisciplinare per la comprensione di fenomeni complessi. In quali termini cresce la qualità della ricerca?   
Le moderne tecnologie e le conoscenze biologiche permettono di indagare nel dettaglio sia le risposte di una cellula ai processi degenerativi e ai fenomeni infiammatori, sia i meccanismi di invecchiamento e di stress che sono alla base delle cosiddette Non Comunicable Disease (NCD). Integrando le indagini sperimentali con analisi bioinformatiche è possibile capire come prevenire questi fenomeni, quali sono gli elementi utilizzabili per effettuare una diagnosi precoce e, di conseguenza, individuare la strada più appropriata per sviluppare terapie efficaci.
 
I nuovi laboratori. Cosa può dirci al riguardo? 
Il progetto di eccellenza del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze, grazie a 4 nuovi LID (Laboratori InterDisciplinari) attrezzati con strumenti all’avanguardia, intende proporsi come centro di riferimento per studiare la complessità biologica su modelli multicellulari che mimano i nostri organi. Questa strategia permetterà di fare un salto concreto in quanto si passa dall’analisi di singole cellule o colture cellulari allo studio dei cosiddetti organoidi. Non viene studiata semplicemente una cellula tumorale ma l’intero microambiente tumorale; non viene analizzato il singolo fenomeno ma la complessità genetica e metabolica nel suo insieme.
Inoltre, per confermare che realmente una molecola, una volta introdotta nel nostro corpo, sia utile a prevenire o a curare una malattia, è necessario indagare la biodisponibilità, l’attività metabolica, la risposta della cellula senza dimenticare l’eventuale tossicità. Con CHRONOS proveremo a capire tutto questo.
 
Cosa rappresenta l’evento del 24 gennaio?
Il progetto rappresenta un investimento importante. Attraverso la presentazione, gli interventi dei relatori e il confronto con i partecipanti, vogliamo far conoscere tutte le opportunità, in termini di competenze, strumenti e tecnologie, offerte da CHRONOS e dal nostro Dipartimento.