Questo è l’archivio dei comunicati dal 2007 a ottobre 2019
Una ricerca targata Università di Milano-Bicocca e Telethon mette in luce un meccanismo che potrebbe aprire la strada a nuovi approcci terapeutici per diverse malattie del cervello
Il progetto, sviluppato dall' Università di Milano-Bicocca in partnership con la società Neomed, ha vinto il premio della Regione Lombardia per le idee innovative nella sicurezza sul lavoro. Il riconoscimento viene consegnato oggi nella giornata inaugurale di Innovation Circus
Azioni di informazione nelle scuole, incontri nelle piazze e nei condomini di tutta la Lombardiia e un kit per l’analisi fai da te dell’acqua sviluppato dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca. Primo appuntamento a Milano sabato 26 settembre.
I ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca hanno brevettato delle nuove molecole derivate dallo zucchero naturale glucosio capaci di modulare l’attività del recettore del dolore neuropatico. Positivi i riscontri dalle industrie farmaceutiche. Il lavoro di gruppo ha coinvolto chimici, immunologi, farmacologi e biochimici.
Milano, Monza e Montréal, per 4 giorni capitali internazionali del farmaco. Al congresso, intervengono il viceministro della Sanità, Ferruccio Fazio, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Il programma prevede una serie di incontri che coinvolgeranno più di 150 relatori.
Al via le attività di orientamento presso l’Università di Milano - Bicocca. Si parte il 14 settembre con i docenti della Facoltà di Giurisprudenza che risponderanno alle domande di quanti intendano iscriversi ai corsi della Facoltà. Porte aperte anche a Sociologia e Statistica
Il progetto di ricerca di Chiara Turati è stato scelto tra circa quattrocento in corsa per il grants. La ricerca, che verrà finanziata per un importo di 1.200.000 euro, durerà cinque anni e riguarderà l’origine nell’uomo dei neuroni a specchio. Grazie al finanziamento cinque giovani ricercatori lavoreranno presso l’Ateneo.
Dal contrasto tra acque con differente salinità si può produrre energia elettrica a costi contenuti. La ricerca è stata pubblicata su Physical Review Letters e ripresa da Nature. Gli impianti di produzione potrebbero sorgere in prossimità degli estuari dei fiumi e alimentare piccoli agglomerati.