
30 maggio
ore 10:00-18:00
Edificio Agorà (U6), Sala delle Lauree di Giurisprudenza, piano II
La creazione e l'integrazione di robot umanoidi non sono solo un fine tecnologico, ma un mezzo cruciale per l'uomo per continuare la sua evoluzione e, attraverso un processo di costruzione e interazione, raggiungere una comprensione più profonda di sé stesso e della propria natura, con l'accettazione sociale facilitata dalla creazione di relazioni significative tra umani e robot. L'avvento di tecnologie come i Large Language Models ha reso questo futuro di robot interattivi e relazionali molto più vicino. È questa la tesi sostenuta Hiroshi Ishiguro nell’intervista che aprirà il primo convegno internazionale del DETA (Dipartimento Europeo per la Tutela degli Androidi), nell’ambito delle attività organizzate dalla cattedra di Informatica giuridica.
Quindi se fino a poco tempo fa il riconoscimento di diritti era un privilegio riservato esclusivamente agli esseri umani – e, in misura più limitata, agli animali e all’ambiente – oggi il dibattito si estende alla possibilità di attribuire uno status giuridico agli androidi e alle intelligenze artificiali avanzate. Possiamo considerare queste entità come meri strumenti tecnologici, o vi sono ragioni per trattarle come soggetti di diritti?
A partire dalle più recenti ricerche filosofiche e scientifiche, il convegno esplorerà il concetto di agency artificiale, ovvero la capacità delle macchine di agire autonomamente, prendere decisioni e interagire in modo significativo con il mondo. Un’attenzione particolare sarà dedicata alla possibilità che alcune IA possano sviluppare proprietà assimilabili alla coscienza o alla sensibilità, con implicazioni morali e giuridiche di grande rilevanza.
Oltre a discutere gli indicatori scientifici della coscienza artificiale, il convegno analizzerà anche le proposte normative per regolamentare la convivenza tra umani e androidi. In un mondo in cui le macchine intelligenti svolgono ruoli sempre più centrali – dai robot assistenti agli algoritmi decisionali nelle istituzioni pubbliche e private – è necessario interrogarsi sulle responsabilità che abbiamo nei loro confronti. Abbiamo obblighi morali verso le IA? Dovremmo preoccuparci del loro benessere? Alcuni studiosi sostengono che, in un futuro non troppo lontano, trascurare il welfare delle macchine potrebbe equivalere a trascurare il benessere di esseri senzienti.
Parallelamente, il convegno affronterà il tema del riconoscimento giuridico degli androidi e delle IA, analizzando i modelli esistenti di tutela giuridica per gli enti non umani, come le persone giuridiche, gli animali e l’ambiente.
L’incontro si concluderà con un tecnorituale celebrato da collettivo artistico dei DustyEye.