Milano, 10 luglio 2009 - Medicina, sociologia e informatica. È il mix di competenze che sosterrà il Progetto di Salute globale del bambino, avviato grazie a un accordo fra l'Università di Milano-Bicocca, l'Universidad National Autònoma de Nicaragua e il Comune di Managua. È un progetto che nasce nel segno della continuità. Si inserisce, infatti, nell'esperienza del Programma "Mascota" partito ben 23 anni fa con il sostegno del Comitato "Maria Letizia Verga" e della Fondazione Tettamanti di Monza.
«Nel 1986 - racconta il professor Giuseppe Masera, docente dell'Università di Milano-Bicocca, direttore della Clinica Pediatrica dell'Ospedale San Gerardo di Monza e coordinatore di entrambi i progetti - le possibilità di guarigione per un bambino colpito da tumore in Nicaragua erano pari a zero. Oggi le guarigioni hanno raggiunto il 60 per cento, avvicinandosi alle percentuali che si registrano nei paesi sviluppati. In Italia, ad esempio, siamo intorno all'80 per cento».
La storia
È una mattina di aprile del 1986, quando squilla il telefono nell'ufficio monzese del professor Giuseppe Masera: «Chiediamo collaborazione per creare un Centro di Oncologia Pediatrica. Quando facciamo diagnosi di leucemia-tumore poniamo accanto al nome del bambino una piccola croce nera. Non abbiamo possibilità di offrire una terapia adeguata». All'altro capo del telefono c'è Fernando Silva, medico, poeta, narratore e, all'epoca, direttore dell'ospedale Pediatrico "Manuel de Jesus Rivera - La Mascota" di Managua.
Da questa esplicita richiesta di aiuto, è nato un gemellaggio sulle leucemie tra la Clinica Pediatrica dell'Ospedale San Gerardo di Monza e l'ospedale Pediatrico "Manuel de Jesus Rivera - La Mascota" di Managua, col sostegno dei medici, dei genitori riuniti nel Comitato Maria Letizia Verga e della Fondazione Tettamanti.
Prima di tutto fu realizzato un Centro di Oncologia pediatrica (sotto la supervisione del professor Masera) che ha raggiunto un livello organizzativo e strutturale di buon livello ottenendo risultati molto apprezzati sia a livello nazionale sia a livello internazionale.
Negli anni successivi sono stati sviluppati un eccellente programma di Nefrologia pediatrica (coordinato dal professor Fabio Sereni dell'Università di Milano), un programma di Neonatologia (promosso dal professor Franco Cavalli e dalla associazione AMCA di Bellinzona) e, infine, un programma sulla spina bifida sostenuto dalla Fondazione Mariani.
Contemporaneamente, sono stati portati avanti progetti di formazione per i medici e gli infermieri nicaraguensi che sono spesso venuti a Monza per seguire gli aggiornamenti.
Oggi, il reparto di Oncologia Pediatrica dell'ospedale La Mascote conta 9 pediatri, 1 anestesista, 17 infermiere, 2 tecnici chirurgici, 2 radiologi, 2 psicologi, un assistente sociale. Nello staff del reparto, vista l'età dei pazienti, c'è anche un clown. Il reparto di Nefro-Urologia ha in staff 5 specialisti, 4 chirurghi, 11 infermieri e 1 assistente sociale.
Inoltre, sono state potenziate le strutture ospedaliere, aumentando i posti letto di ematologia pediatrica e aprendo una "stanza gioco" per i bambini ricoverati, oltre a una residenza per le loro famiglie, in modo che possano stare vicini ai bimbi in cura.
Tra il 1986 e il 2008 nell'ospedale La Mascote sono stati 2660 i bambini trattati per leucemia/tumore, di questi 970 sono guariti.
Progetto di Salute Globale del bambino: gli obiettivi
Partendo da questo background, il Progetto di Salute Globale del bambino, ideato dall'Università di Milano-Bicocca e dalla Universidad National Autònoma de Nicaragua, ha l'obiettivo di sviluppare le esperienze positive fatte in questi anni a livello terapeutico all'interno dell'ospedale attivando collegamenti operativi con strutture sanitarie del territorio e programmi di prevenzione socio-sanitaria.
«In questa visione a più ampio respiro - spiega il professor Masera - è previsto che l'ospedale La Mascota si colleghi con le strutture periferiche creando una rete di servizi clinici presenti sul territorio. Il contributo dell'Università è quello di sostenere, con le proprie conoscenze trasversali, il rafforzamento di nuovi servizi e competenze, dall'informatica all'ambiente, agli aspetti socio-assistenziali».
L'obiettivo generale del Progetto si articola in alcuni punti chiave:
Migliorare l'integrazione e il coordinamento dei programmi già attivi per la gestione complessiva della salute materno-infantile nel Paese;
Implementazione di programmi di sviluppo di risorse gestionali generali (informatizzazione, diagnostica per immagine, laboratorio di biochimica e di microbiologia);
Potenziamento coordinato con i referenti nicaraguensi della rete operativa periferica necessaria per ottimizzare le strategie di diagnosi precoce e di monitoraggio-partecipazione alla gestione di terapia e di follow-up;
Implementazione, sia nell'ospedale La Mascota, che sul territorio, di programmi mirati agli aspetti socio-sanitari, (gestione gravi malattie) per passare da una logica assistenziale alla sostenibilità.
L'incidenza dei tumori infantili nei paesi in via di sviluppo
Ogni anno, nel mondo si ammalano di cancro più di 200mila bambini: di questi, l'85 per cento vive nei paesi in via di sviluppo. Nei paesi sviluppati, però, la possibilità di sopravvivenza per i bambini colpiti da cancro è elevata (guarisce oltre l'80 per cento). Ciò è dovuto principalmente alla migliore qualità di cura e alle maggiori risorse a disposizione dei sistemi sanitari dei paesi del Primo Mondo. Nei paesi a basso reddito le guarigioni sono inferiori al 30 per cento.
In Nicaragua, su una popolazione di circa 5 milioni e 300 mila persone, di cui la metà ha meno di 18 anni, il tasso di mortalità infantile, è di 32 bambini su 1000.