Milano, 4 dicembre 2012 – «Abbiamo dato la parola a chi ci ha chiesto di portare il proprio punto di vista e fare anche delle critiche e, allo stesso tempo, abbiamo chiesto che si rispettassero i tempi concordati. Se l’intervento diventa un manifesto ideologico che ha poco di costruttivo e si passa alle offese gratuite, allora abbiamo anche il dovere di opporci».
Così il rettore Marcello Fontanesi sull’interruzione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico che si è svolta questa mattina all’Università di Milano-Bicocca, dove una quarantina di manifestanti è entrata in Aula Magna con striscioni e megafoni per contestare le politiche finanziarie del governo e la presenza del ministro Profumo che, però, non ha partecipato all’iniziativa.
«La cosa che mi ha fatto più male sentire nell’intervento dei contestatori, fra i quali, vorrei far notare, non c’erano studenti della Bicocca – aggiunge Fontanesi – è l’accusa di essere “asserviti alle banche” e “assassini” dell’università. Eppure, la critica ai tagli dei finanziamenti all’università e, più in generale, le considerazioni sulle difficoltà che incontrano i giovani e gli studenti nel sistema Italia, sono stati i temi di fondo anche del mio discorso (scarica il testo della relazione). Tanto più che non c’è stato alcun tentativo di bloccare queste persone o di togliere loro la parola. Vorrei ricordare che tra gli interventi della mattinata c’è stato anche quello della rappresentante degli studenti Bicocca in Senato accademico».