Mettiamo la televisione “In Chiaro”

Questo sito utilizza cookie tecnici, propri e di terze parti, per garantire la corretta navigazione e analizzare il traffico e, con il tuo consenso, cookie di profilazione e altri strumenti di tracciamento di terzi per mostrare video e misurare l'efficacia delle attività di comunicazione istituzionale. Puoi rifiutare i cookie non necessari e di profilazione cliccando su “Rifiuta tutti”. Puoi scegliere di acconsentirne l’utilizzo cliccando su “Accetta tutti” oppure puoi personalizzare le tue scelte cliccando su “Rivedi le tue scelte sui cookie”.
Mercoledì, 22 Dicembre 2010

Milano, 22 dicembre 2010 - Quali modelli ci propone oggi la televisione? È in grado di stare al passo con i tempi o continua a riprodurre vecchi stereotipi che poco hanno a che vedere con una società in continuo mutamento? Questi gli interrogativi a cui si propone di rispondere “In Chiaro”, il neonato centro di ricerca sociale sui media del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca. La novità è che l’osservatorio sarà gestito soprattutto dagli studenti del corso di laurea magistrale in sociologia.

La responsabile del progetto è Elisabetta Ruspini, docente di sociologia esperta in rappresentazioni mediatiche delle identità di genere, che già da diversi anni propone agli studenti del suo corso lavori di approfondimento basati sulla lettura critica di film e programmi televisivi.

Il progetto di “In Chiaro” prevede il monitoraggio dei mezzi di comunicazione. «L’obiettivo - afferma Ruspini - è capire se le rappresentazioni offerte dai media, e dalla TV in particolare, rispecchiano adeguatamente i mutamenti in atto nella società spingendo verso il superamento di vecchi modelli di genere, generazione ed etnia. Se è vero, da una parte, che permangono elementi di tradizionalismo, è sbagliato pensare che la televisione sia un mezzo immune al cambiamento».

Il laboratorio si occuperà quindi di analizzare e interpretare i messaggi trasmessi dai programmi televisivi del palinsesto italiano per decostruire gli stereotipi, ma anche per cogliere gli elementi innovativi. L’approccio scelto è prevalentemente qualitativo, basato sull’analisi del contenuto e sull’interpretazione delle immagini.

Al momento il gruppo di lavoro dell’osservatorio, composto da quattro studentesse laureande, oltre a continuare il monitoraggio di nove trasmissioni televisive Rai e Mediaset (“Mattina in famiglia”, “Mezzogiorno in famiglia”, “La prova del cuoco”, “Uomini e donne”, “Grande Fratello”, “L’Isola dei famosi”, “TV talk”, “Tutto benessere” e “Tatami”), sta lavorando alla creazione di una pagina web che raccoglierà il materiale finora prodotto; in cantiere anche un ciclo di seminari e la realizzazione di un video-documentario sullo stato della televisione oggi.

L’osservatorio “In Chiaro” si avvale della collaborazione di diverse istituzioni; fanno infatti parte del comitato scientifico oltre a Giorgio Grossi, direttore del dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca, anche Saveria Capecchi, docente di Sociologia dei processi culturali dell’Università di Bologna e Monia Azzalini dell’Osservatorio di Pavia-Media Research.