Milano, 18 novembre 2011 – Il Prof. Marcello Fontanesi, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca e Presidente CILEA ha aperto i lavori del convegno, organizzato presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, di presentazione dei risultati delle indagini STELLA (Statistiche in TEma di Laureati e LAvoro), iniziativa promossa da un gruppo di Atenei italiani e coordinata dal Consorzio CILEA.
L’iniziativa STELLA, ad oggi, raccoglie le adesioni di 11 atenei italiani, dei quali 8 lombardi, (Università di Bergamo, Brescia, Università Cattolica, Milano-Bicocca, Milano Statale, Pavia, Politecnico di Milano, IULM, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna e Università di Palermo), rappresenta il 17,3% dei laureati italiani e l’84% dei laureati in atenei lombardi (scarica il report occupazione Lombardia).
Sono stati illustrati i risultati delle seguenti analisi:
– performances occupazionali laureati 2009 a 1 anno dalla laurea (scarica il report);
– performances occupazionali laureati 2007 a 3 anni dalla laurea (scarica il report);
– descrizione del profilo laureati nel triennio 2008-2010 (scarica il report)
Per un sottogruppo di 8 Atenei (Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università degli studi di Pavia, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università degli Studi di Palermo) è stata inoltre presentata l’analisi:
– performances laureati del primo semestre 2010 a un anno dalla laurea, che anticipa un primo esito occupazionale in un anno, il 2011, estremamente critico e controverso per il mondo del lavoro. (scarica report)
Due analisi di serie storiche:
– 2001-2010: il profilo dei laureati triennali negli anni (scarica il report)
– 2005-2010: gli esiti occupazionali dei laureati triennali negli anni (scarica il report)
hanno fornito infine lo spunto al dibattito della tavola rotonda dal titolo Le lauree triennali a 10 anni dall’istituzione: verso uno spazio europeo dell’alta formazione? moderata dal giornalista del Sole24 Ore Gianni Trovati alla quale hanno preso parte l’Onorevole Prof. Luigi Berlinguer, il Prof. Enrico Decleva, coordinatore dei Rettori della Lombardia, il Prof. Massimo Egidi, Rettore LUISS, il Dott. Alberto Meomartini, Presidente di Assolombarda e il Prof. Nicola Vittorio Pro Rettore al coordinamento delle attività di formazione degli studenti Università Roma “Tor Vergata".
Quanti e quali laureati per il mondo del lavoro?
Gli Atenei che quest’anno hanno aderito a STELLA sono: Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università degli Studi di Pavia, Politecnico di Milano, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università degli Studi di Palermo.
Il rapporto statistico profilo laureati 2008-2010 descrive analiticamente le carriere di studio di quasi 170.000 laureati.La popolazione complessiva di laureati nell’ultimo triennio è leggermente in calo[1], anche se, a fronte di un -1,9% di laureati nelle lauree triennali, si registra un +4,8% nelle lauree magistrali e un +20,2% nelle lauree a ciclo unico.
Quando si considerano i singoli gruppi emergono tendenze diverse. Ad esempio, per il gruppo Psicologico la variazione media annua è -2,4% per i laureati Stella , mentre per il gruppo Linguistico questa percentuale risulta -1,2%; si nota inoltre la flessione a livello nazionale del numero di laureati del gruppo Giuridico (-8,9%), favorita dall’eliminazione dei corrispondenti corsi di studio di 1° livello.
Anno 2011: tempi non facili per i laureati 2010
L’anteprima dell’indagine occupazionale STELLA sui laureati del primo semestre 2010 (circa il 43%del totale annuo) a un anno dalla laurea riguarda 8 degli Atenei che aderiscono a tutti i servizi CILEA legati a STELLA: Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università degli studi di Pavia, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università degli Studi di Palermo.I risultati sono stati ottenuti elaborando quasi 10.000 interviste.I laureati intervistati sono quelli che hanno conseguito il titolo tra gennaio e giugno 2010 e i risultati sono stati confrontati con quelli dei colleghi che hanno conseguito il titolo negli stessi atenei e nello stesso periodo del 2009.
Si registra, nel 2010, sinora, una flessione nell’occupazione a un anno che passa per i laureati triennali dal 39,4 al 38 %, mentre per ilaureati magistrali rimane invariata (64,5%).Per i laureati triennali risulta evidente che, a causa delle difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, la scelta è quella di proseguire negli studi (chi prosegue a studiare passa dal 44,2% per i laureati 2009 al 46,4% per i laureati 2010).
Per il laureati magistrali l’effetto della crisi della crisi del mercato del lavoro è evidenziato da un aumento di laureati che cercano lavoro (dal 18.8% per i laureati 2009 al 21% per i laureati del 2010) e dalla forma di collaborazione (più del 7% dei laureati magistrali accettano uno stage o una esperienza di praticantato gratuiti o compensati con il solo rimborso spese).
La retribuzione media rimane pressoché costante, passando da 1.126 euro per i laureati 2009 a 1.133 euro per i laureati 2010.
I tempi di ingresso nel mondo del lavoro aumentano passando dai 5 mesi circa calcolato per i laureati del 2009 a più di 6 mesi per i laureati 2010 per tutti i tipi di laurea, registrando, comunque, delle evidenti variazioni tra gruppi disciplinari.
Anno 2010: ingresso nel mondo del lavoro dei laureati 2009 a un anno dalla laureaI dati sono riferiti a laureati triennali e magistrali 2009 dei seguenti atenei: Università di Bergamo, Brescia, Università Cattolica, Milano-Bicocca, Milano Statale, Pavia, Politecnico di Milano, IULM, Università di Pisa, Scuola superiore Sant’Anna e Università di Palermo.
Ancora discriminazioni di genere.Per i laureati 2009 a 1 anno dalla laurea si rileva che, nel corso del 2010, aumenta la differenza tra generi: le laureate guadagnano all’ingresso di meno (il 50% dei laureati maschi guadagna tra i 1.000 e i 1.500 euro, mentre il 50% delle colleghe femmine dichiara un reddito compreso tra i 500 e i 1.250 euro).
Chi non lavora, studiaPer effetto della crisi, mentre per i laureati di I livello aumenta sensibilmente la quota di coloro che dichiara di proseguire gli studi, per i laureati specialistici e a ciclo unico diventano significative le quote di laureati che entrano nel mondo del lavoro attraverso stage/praticantato (quasi l’8% dei laureati intervistati).
Attrazione per l’esteroConfermata ed anzi leggermente in aumento la quota di coloro che dichiara di lavorare all’estero (1,7% degli laureati specialistici occupati; 1% dei laureati del primo ciclo).
Stipendi d’ingresso non uguali per tuttiLa retribuzione media all’ingresso si mantiene in linea con quella dei laureati degli anni precedenti (circa 1.180 euro netti mensili, con scarsa differenza primo ciclo e magistrali).
Esistono però, soprattutto per le magistrali, significative differenze tra gruppi disciplinari che vedono ingegneri e i laureati in discipline scientifiche entrare nel mondo del lavoro con retribuzioni parzialmente più elevate.
Anno 2010: e le performance dei laureati a 36 mesi dal conseguimento del titolo?I dati sono riferiti ai laureati triennali e magistrali 2007 dei seguenti atenei: Università di Bergamo, Brescia, Milano-Bicocca, Milano Statale, Pavia, Università di Pisa, Scuola superiore Sant’Anna e Università di Palermo.
La laurea è in ogni caso premianteNei due anni successivi alla prima rilevazione post laurea la quota di laureati occupati passa, per le lauree triennali, dall’73,9% al 81,5%, per le specialistiche, dal 65,3% al 72,8%.L’effetto della crisi pare per questi laureati contenuto, in quanto solo il 4% di coloro che lavoravano a dodici mesi dalla laurea, ha perso il lavoro e il 56% di coloro che cercavano, ha trovato una occupazione.
Aumenta la percentuale di laureate occupateL’aumento di occupazione dai 12 ai 36 mesi riguarda maggiormente il genere femminile evidenziando un ritardo nell’assorbimento del mercato del lavoro per le laureate.
[1] Le variazioni % indicate sono da intendersi come variazioni % medie annue nel triennio considerato.