Tasse universitarie, in Bicocca si risparmia col merito

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Giovedì, 27 Aprile 2017

Milano, 27 aprile 2017 – Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Milano-Bicocca ha varato ieri la riforma delle tasse universitarie, recependo e modificando in senso favorevole agli studenti le indicazioni contenute nella Legge di stabilità 2017 (Finanziaria). In sintesi, la nuova tassazione elimina le fasce di reddito e introduce un sistema puntuale che incrementa la progressività, aumentando la tutela del reddito anche con valori ISEE medi e medio-alti, soprattutto se in presenza di buoni risultati di studio.

A titolo di esempio, uno studente di Sociologia iscritto al secondo anno con 30.000 euro di ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente), se ha acquisito almeno 10 crediti formativi universitari l’anno precedente, con la riforma paga 500 euro all’anno, risparmiando 361 euro rispetto al sistema di tassazione precedente. Uno studente di Medicina e Chirurgia, nelle stesse condizioni, pagherà 600 euro risparmiandone 458. Positivi gli effetti anche sui redditi medio-alti. Ad esempio, uno studente di Sociologia con ISEE di 50.000 euro, equivalente a circa 100.000 euro di reddito familiare con un solo figlio a carico, pagherà 1.390 euro risparmiandone 251. Lo studente di Medicina pagherà invece 1.668 euro risparmiandone 404. Con ISEE particolarmente bassi (13.000 euro o inferiori), gli studenti in tutti questi esempi avrebbero avuto un contributo pari a zero euro.

La riforma varata dalla Bicocca è stata appositamente rielaborata per rendere quanto più equilibrata possibile l’applicazione dei parametri della Legge di stabilità. Infatti, se la legge fosse stata applicata tal quale, uno studente al secondo anno che abbia acquisito almeno 10 crediti formativi e con 30.000 euro di ISEE avrebbe pagato 1.190 euro, poiché sarebbe stata applicata l’aliquota massima del 7 per cento fra la base di 13.000 euro e il tetto ISEE di 30.000. Sopra i 30.000 di ISEE, l’ateneo sarebbe stato libero di applicare qualsiasi aliquota, anche molto superiore al 7 per cento.

Con il nuovo sistema, l’aliquota contributiva cresce in modo lineare dai 13.000 euro di ISEE fino al tetto di 76.000 euro, a partire dal quale i contributi raggiungono le quote massime. In ogni caso, anche con ISEE massimo, l’aliquota resta ampiamente inferiore al 7 per cento (dal 5,1% al 6,1%, a seconda del corso di studi) indicato dalla legge.

L’Università ha predisposto una misura per facilitare l’accesso agli studi e premiare gli studenti che cercano di progredire regolarmente nel loro percorso. Per tutti gli studenti che si iscrivono al primo anno, per tutti gli studenti che si iscrivono al secondo anno dopo aver conseguito almeno 10 crediti al primo, e per tutti gli studenti che si iscrivono al terzo anno o successivi (fino a un anno oltre la durata del corso di studi) dopo aver conseguito almeno 25 credito l’anno precedente, si applica uno sconto del 9 per cento sulle tasse (negli esempi dei precedenti paragrafi lo sconto è già stato applicato).

Inoltre, per incentivare l'afflusso di studenti stranieri ai corsi di laurea internazionali il CdA ha deciso che tutti gli studenti con nazionalità non italiana e con titolo di studio conseguito all'estero abbiano un contributo unico per l'immatricolazione al primo anno pari a zero euro per i corsi di laurea interamente in lingua inglese: International Economics, Marine Sciences, Materials Science, International Medicine & Surgery e Applied Experimental Psychological Sciences.

Le aree di contribuzione sono due, e si riferiscono a due diversi gruppi di corsi di studio, A e B. In area A, la più economica, ricadono quasi tutti i percorsi giuridici, economici, statistici, psicologici, sociologici, e pedagogici. In area B – del 20 per cento più costosa – ricadono quasi esclusivamente i corsi scientifici, medici e sanitari. Per fare un esempio, possiamo considerare un aspirante psicologo (area A) e un aspirante medico (B), al primo anno, che studiano all’Università di Milano-Bicocca. Da 0 a 13.000 euro di ISEE, entrambi gli studenti spendono zero. Superata la soglia dei 13.000 euro, l’aspirante psicologo spenderà il 20% in meno di quanto richiesto all’aspirante medico. Con valori ISEE di 24.000, il primo spenderà 320 euro, il secondo 384 euro (rispetto alla contribuzione precedente, il primo risparmia 325 euro, il secondo 393 euro). Con valori di ISEE di 32.852 euro,  lo “psicologo” spenderà 600 euro (risparmiandone 370), mentre il “medico” spenderà 720 euro (risparmiandone 480).

Per gli amanti del dettaglio: il contributo dovuto si calcola dividendo il proprio ISEE per 1.000 ed elevando il risultato al quadrato; quanto ottenuto va moltiplicato per 0,61 per i corsi di studio di area A, e per 0,73 per i corsi di studio di area B. Il risultato è la tassa per i fuori corso da oltre un anno e per gli studenti che non hanno acquisito, l’anno precedente, i crediti indicati nei paragrafi precedenti. Per tutti gli altri studenti, si deve ulteriormente sottrarre il 9 per cento. Fanno calcolo a parte gli studenti con 13000 euro o meno di ISEE, che pagano un fisso di 200 euro se fuori corso o privi dei crediti richiesti, e 0 euro altrimenti.

La riforma è stata impostata dal punto di vista teorico dal professor Alessandro Santoro, prorettore al Bilancio, ed è stata sviluppata e concordata con le rappresentanze studentesche in Consiglio di amministrazione, Senato accademico, Presidio di qualità e Consiglio degli studenti. Tutte le simulazioni e i dati utilizzati per la stesura del nuovo Regolamento sono stati analizzati e migliorati dagli studenti stessi.

«Con questa riforma – ha detto Cristina Messa, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca –puntiamo a facilitare l’accesso e il proseguimento degli studi alleggerendo in modo significativo la tassazione di oltre il 90 per cento dei nostri studenti. Vogliamo anche premiare gli studenti più volenterosi e che con maggior impegno cercano di laurearsi entro i termini previsti. Al tempo stesso, abbiamo cercato di rendere quanto più morbide possibili le previsioni di legge, senza minimamente ridurre gli elevati standard qualitativi dei servizi che offriamo ai nostri studenti: residenze, biblioteche, borse di studio e servizi assistenziali. Tutto questo comporterà un costo nel budget dell’Ateneo, che potremo quantificare con esattezza solo l’anno prossimo, ma che stimiamo intorno a una riduzione di 3-4 milioni rispetto a quanto incassato per tasse studentesche nel 2015-2016».