Milano, 25 febbraio 2013 – Apprezzamento per le proposte di attivazione di San Raffaele e Humanitas “per i contenuti culturali e scientifici di entrambi i progetti”; impossibilità a esprimere un parere in questo momento in “assenza del piano di sviluppo triennale dell’università”. Nel caso della richiesta presentata dal San Raffaele, il Comitato “rinvia ogni decisione al Ministro, fermo restando che l’eventuale attivazione dell’Università San Raffaele sia contemporanea alla disattivazione dell’Università Vita-Salute”.
È questa, in sintesi, la posizione espressa dai rettori nella mozione del Comitato Regionale di Coordinamento Universitario della Regione Lombardia. Il documento, prodotto al termine dell’incontro che si è concluso oggi nel primo pomeriggio presso l’Università di Milano-Bicocca il cui rettore, Marcello Fontanesi, è presidente del Coordinamento, è stato sottoscritto dai 12 rettori (Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Politecnico di Milano, Bocconi, Università Vita-Salute S. Raffaele, Università Cattolica del Sacro Cuore, Iulm, Università degli Studi di Pavia, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Bergamo, Università dell’Insubria, Liuc di Castellanza) e dall’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Mario Melazzini il quale ha espresso parere favorevole a entrambe le proposte presentate.
«L’attivazione di due nuove università private è un passo importante – ha detto Marcello Fontanesi, presidente del Coordinamento – che deve essere inquadrato in una strategia complessiva dell’intero sistema universitario nazionale. Pertanto, in assenza del Piano triennale 2013-2015 è per noi impossibile formulare un parere. Per quanto riguarda il San Raffaele, il nostro parere è che vada innanzitutto salvaguardato il diritto degli studenti iscritti a proseguire i percorsi formativi. E questo può avvenire o con l’attivazione di una nuova università oppure, come auspicato dal ministro Francesco Profumo, con il raggiungimento di un accordo tra la proprietà dell’Ospedale San Raffaele e l'Associazione Monte Tabor».
Di seguito si riporta il testo integrale della deliberazione assunta oggi dal Comitato Regionale di Coordinamento delle Universitario della Regione Lombardia.
«Sono pervenute al Comitato Regionale di Coordinamento delle Università della Regione Lombardia due richieste di parere per l’istituzione di nuovi atenei:
in data 21 dicembre 2012 quella della Libera Università San Raffaele presentata dal IRCCS Ospedale San Raffaele;
in data 28 dicembre 2012 quella dell’Università Humanitas presentata dall’Istituto Clinico Humanitas.
In entrambi i casi trattasi dell’istituzione di due università non statali.
Nel primo caso le attività riguardano le aree disciplinari di Medicina, Filosofia e Psicologia, nel secondo caso la sola area di Medicina.
Prese in esame le proposte in questione, dopo ampia discussione, il Comitato, ad eccezione dell’Assessore Regionale alla Sanità che esprime il parere favorevole della Regione Lombardia su entrambe le proposte presentate, esprime le seguenti considerazioni.
Il Comitato innanzitutto rileva che il Piano Triennale di sviluppo delle Università 2010–2012 ha cessato i suoi effetti giuridici e che il Piano 2013–2015, pur predisposto dal Ministro competente, non ha ancora completato l’iter procedurale anche a seguito della astensione della CRUI dall’esprimere finora il prescritto parere di legge, come da mozione del 20 dicembre 2012.
In merito allo stesso Piano Triennale, e in particolare per quanto riguarda l’istituzione di Università non statali, il Comitato non può non considerare il parere del Consiglio Universitario Nazionale, adottato il 24 gennaio 2013, che, in relazione agli obiettivi di dimensionamento e sviluppo sostenibile del sistema universitario, ha messo in evidenza che “il solo obiettivo di sviluppo sostenibile (previsto nel piano) è individuato nella possibilità di istituire tre nuove Università private, senza che per queste si citino necessità di raccordo strutturale, nelle forme dell’integrazione o della federazione con Atenei già esistenti; obiettivo formulato per di più al di fuori di un disegno programmatico che favorisca la modernità e la riconfigurazione del sistema e all’interno del quale anche i vincoli e gli obiettivi specifici previsti per la loro istituzione trovino un’adeguata giustificazione”.
Il Comitato sottolinea inoltre l’assenza ad oggi di un piano di sviluppo regionale aggiornato riguardante il sistema universitario lombardo, in particolare per quanto attiene le esigenze delle Facoltà / Scuole di Medicina strettamente connesse al sistema sanitario territoriale.
Tutto ciò premesso, il Comitato, dopo aver esaminato i progetti presentati, esprime un apprezzamento per entrambe le proposte per le argomentazioni culturali e scientifiche in esse contenute, ravvisando in particolare un elemento molto positivo quello del tentativo della ventilata sinergia tra pubblico e privato.
Alla luce di quanto sopra
IL COMITATO REGIONALE DI COORDINAMENTO
con l’eccezione dell’Assessore alla Sanità Mario Melazzini che esprime il parere favorevole della Regione Lombardia su entrambe le proposte presentate, assume la seguente deliberazione:
- per quanto attiene la seconda richiesta, ritiene di non poter formulare allo stato degli atti alcun parere formale principalmente a causa dell’assenza, sopra ricordata, del Piano Triennale 2013-2015 e quindi dell’impossibilità di inquadrare lo stesso in una strategia complessiva riguardante lo sviluppo del sistema universitario nazionale;
- per quanto attiene la prima richiesta, pur considerando parimenti improprio esprimere nelle condizioni attuali un parere di merito nel caso si trattasse dell’istituzione di un nuovo Ateneo in aggiunta a quelli esistenti, il Comitato ritiene di poter segnalare la circostanza che la proposta di cui trattasi si presenta come una integrale sostituzione dell’esistente Ateneo “Vita e Salute”, del quale essa acquisirebbe, attraverso appositi strumenti convenzionali con il medesimo ospedale, strutture fisiche e sanitarie non più disponibili per “Vita e Salute”, come risulta dalla istanza e dalla allegata documentazione.
Tale soluzione, inoltre, garantirebbe la continuità formativa per gli studenti e gli specializzandi iscritti alla presente Università, permetterebbe l’espletamento delle prove di selezione per i corsi a numero programmato e consentirebbe di predisporre, in tempo utile, l’avvio dei corsi di studio per l’anno accademico 2013-2014.
Per le motivazioni sopra citate, il Comitato, preoccupato della situazione, rinvia ogni decisione al Ministro, fermo restando che l’eventuale attivazione dell’Università S. Raffaele sia contemporanea alla disattivazione dell’Università Vita-Salute.